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Mostra itinerante - MI-RM
'Studi bramanteschi' | PU | 1970
Ottobre 2021
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Cancelliamo l'unica 'mostra itinerante' realizzata su Donato Bramante? il catalogo inedito 'Bramante tra Umanesimo e Manierismo'

 

"Quanto vale attualmente Donato Bramante per la regione Marche?
Si inoltra per conoscenza la segnalazione relativa al fondo per progetti editoriali di "particolare interesse regionale", bando 2020. Una ‘quotazione’ alternativa e inusuale fatta dai valutatori di cui mettere a conoscenza gli stakeholders insieme al contenuto oggetto della pubblicazione. Premesso che il ‘museo Donato Bramante’ non esiste ancora in Italia, nemmeno la casa della famiglia Bramante nel centro storico di Fermignano risulta musealizzata. Si tratta di una lacuna non troppo casuale, dato che le celebrazioni del 500enario del 2014  sono state realizzate senza una legge nazionale e senza fondi del Ministero. Ciononostante, l’onere della valorizzazione della figura dell’architetto spetterà esclusivamente a Fermignano, piccolo paese natale della provincia di Pesaro e Urbino. Questa lettera vuole gettare luce effettivamente su del materiale rimasto inedito e caduto nel dimenticatoio per 40 anni di grande importanza storico -convegnistica per la regione Marche e per la cultura identitaria del paese, ‘riportato alla luce’ nell'ambito delle celebrazioni del 2014.

(L.b.c.)

"Il Catalogo della mostra ‘Bramante tra Umanesimo e Manierismo’ del 1970-74, del più grande congresso internazionale di studi tenutosi in Italia sull'urbinate a Fermignano nel 1970 e digitalizzato in occasione del 500enario della morte dell’architetto di S. Pietro, rimane in attesa anche di una nuova musealizzazione dei supporti lignei. Sono tavole lignee che hanno fatto il giro del mondo, dal Sudamerica all’Europa proponendo un taglio inedito e innovativo tanto da costituire. Una mostra storico-critico itinerante, la prima e l’unica mai realizzata sull’architetto in un momento storico-politico in cui il paese, in ritardo rispetto a paesi dell’Europa, non aveva ancora istituito il Ministero dei Beni Culturali. Tale documentazione voleva essere anche l’occasione, per la città natale di Bramante, (Fermignano) di rivisitare la figura poco conosciuta del sindaco Talbino Orcioni, e quello straordinario milieu culturale degli anni ’70 che ha consentito la realizzazione di un evento storico così importante e internazionale coinvolgendo studiosi e università di tutto il mondo, tutto questo al di fuori da ricorrenze cronologiche particolari. Un convegno patrocinato unicamente da un desiderio di approfondimento e divulgazione secondo lo spirito didattico divulgativo e della mostra itinerante.
«La Mostra che il Comitato Nazionale per le Celebrazioni Bramantesche ha organizzato ed allestito in occasione del Congresso Internazionale di studi dedicato a Bramante, e che si apre per la prima volta nel settembre 1970 in Milano, nelle sale del Palazzo Reale, non è soltanto una mostra illustrata itinerante diretta a facilitare presso un pubblico più vasto una migliore conoscenza dell’opera del grande architetto, ma costituisce anche una mostra dal contenuto critico, che vuole fornire una aggiornata interpretazione di quest’opera mediante una nuova lettura storica dell’itinerario ' bramantesco, attraverso lo sviluppo della sua problematica ed i risultati delle sue esperienze.»

Nonostante questo contesto ben noto e storicizzato il materiale storiografico multiruolo; (scientifico, didattico, artistico e architettonico), è stato considerato addirittura di scarso valore. Il lavoro fatto dall’arch. Biliotti, Sandro Benedetti,  Gaetano Miarielli Mariani e Gianfranco Spagnesi è stato collocato in coda posto alla graduatoria del contributo regionale per il fondo editoria (dopo itinerari enogastronomici, cultura dell’appennino e marche romantiche), considerandolo non meritevole di pubblicazione, quindi non solo l’autore ‘Donato Bramante’ ma anche la riproposizione del concetto stesso di mostra itinerante che per gli anni 70’ ricopriva un volare importante rispetto ad altre opere. Com’è stato possibile questo risultato?
Questo esito deve far riflettere anche sulle dinamiche e sulle skills che interessano le commissioni di valutazione che dovrebbero esser composte (soprattutto in Italia) da un’equipe multidisciplinare, integranti soprattutto, st dell’arte, la cultura architettonica e il disegno. Una considerazione che riguarda anche le conseguenze che questa situazione può comportare per un piccolo centro storico, ricordando anche, e non da ultimo, che in un paese come l’Italia, già insufficientemente capace di valorizzare lo sterminato e scarsamente documentato patrimonio storico artistico, (Federico Zeri) la cultura architettonica è da sempre appannaggio di un élite culturale che raramente trova la adeguata, attenzione e diffusione sul territorio e nei contesti locali

Considerazioni che vogliono essere una testimonianza di cittadinanza civile e culturale, che aspirano a tenere viva la memoria del più grande artista rinascimentale della regione Marche, che sino ad ora ha incredibilmente avuto poca fortuna e risorse disponibili non avendo ancora nemmeno un museo dedicato corrente l’anno 2021. Questo scenario, In previsione di sbloccare il contesto politico per la progettazione di un sito fisico adeguato al museo 'Donato Bramante' che non ha mai avuto vita e storia politica dopo il 500enario del 2014.  Si ricorda inoltre, se mai fosse necessario, che, tutta la materia che riguarda Donato Bramante, i suoi progetti, i suoi modelli, i congegni formali, costituiscono patrimonio unico al mondo, replicato da tutti i trattatisti rinascimentali, dal classicismo europeo e internazionale, nonché la fortuna che hanno avuto gli schemi bramanteschi in tutta la cultura coloniale e nel nuovo Mondo ne fanno un eredità culturale la cui diffusione e a scala mondiale assume il valore documentato di ‘patrimonio dell’umanità’. Questo per dare il giusto peso all’ambito culturale del classicismo bramantesco In attesa che venga riconosca tardivamente la giusta collocazione e dello scorrimento della stessa graduatoria.

www.bramante2014.it

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